Nel 2022, in Italia, l'11,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato la scuola prima del completamento del percorso di studi. Questi dati emergono da un'analisi condotta dall'Osservatorio #Conibambini, una collaborazione tra Con i Bambini e Openpolis.
Il rapporto evidenzia che, rispetto a anni precedenti, l'Italia e l'Unione europea nel loro complesso hanno registrato un miglioramento nella lotta all'abbandono scolastico. Tuttavia, sebbene gli abbandoni diretti siano diminuiti, si osserva un aumento degli abbandoni "indiretti" dopo la pandemia da Covid-19. Questi ultimi riguardano gli studenti che completano il percorso di studi ma non raggiungono competenze adeguate, soprattutto tra gli studenti svantaggiati. Inoltre, le disparità rimangono significative sia a livello europeo che nazionale.
Nonostante il progressivo calo del tasso di abbandono nel corso degli ultimi due decenni, l'Italia si colloca ancora tra i Paesi dell'Unione europea con uno dei tassi più alti di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione. Nel 2022, è al quinto posto dopo Romania, Spagna, Ungheria e Germania, con una percentuale del 11,5%.
Questo dato nazionale rimane superiore alla media europea, fissata al 9,6%, e si colloca 2,5 punti percentuali al di sopra dell'obiettivo del 9% stabilito a livello continentale da raggiungere entro il 2030. Questo ritardo è principalmente dovuto a profonde differenze interne nel Paese.
Alcune regioni italiane hanno già superato la soglia stabilita dall'Unione europea per l'abbandono scolastico. Dieci regioni registrano un tasso di abbandono inferiore al 10%, con Lombardia (9,9%), Veneto (9,5%), Emilia-Romagna (9,5%), Abruzzo (9,3%), Molise (8,3%), Friuli-Venezia Giulia (7,7%), Lazio (7,4%), Umbria (7,3%), Marche (5,8%), e Basilicata (5,3%), quest'ultime sei addirittura al di sotto della nuova soglia del 9%.
D'altra parte, il sud continentale (media del 13,8%) e le isole (media del 17,9%), con punte elevate in Sicilia e Campania, rimangono molto al di sopra della media nazionale. Sardegna e Puglia registrano quasi il 15% di uscite scolastiche precoci, mentre la Valle d'Aosta supera la media nazionale con il 13,3%.
Infine, il rapporto mette in evidenza una preoccupante diminuzione dell'occupabilità tra coloro che hanno abbandonato la scuola in Italia. Tra il 2008 e il 2020, il tasso di occupazione dei giovani tra i 18 e i 24 anni con un massimo di licenza media è sceso dal 51% al 33,2%. Per ulteriori dettagli, si può fare riferimento alla notizia pubblicata su Openpolis o all'articolo dedicato sul sito di Con i Bambini.ù
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