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Memory: Chat Gpt ora si ricorda di te

Internet, da sempre, ci promette e minaccia con la sua capacità di conservare informazioni oltre le nostre possibilità cerebrali, creando un archivio permanente di eventi e dati che la nostra mente non riesce ad immagazzinare. Di recente, le compagnie tecnologiche hanno prospettato l'arrivo di assistenti virtuali e chatbot che sarebbero stati in grado di alleviare il nostro carico mnemonico, memorizzando ciò che comunicavamo loro e fungendo da ausilio mnemonico.


Questo è esattamente ciò che il più recente aggiornamento di OpenAI promette di fornire. L'azienda di intelligenza artificiale ha infatti iniziato a integrare la memoria a lungo termine all'interno di ChatGPT, permettendo al chatbot di ricordare informazioni personali degli utenti come identità, professione e preferenze di conversazione. Questa nuova funzionalità, denominata semplicemente Memory, estende il concetto di "istruzioni personalizzate" introdotto da OpenAI lo scorso luglio, in cui gli utenti potevano condividere informazioni specifiche con ChatGPT per migliorare le risposte future nelle conversazioni. Adesso, la memoria di ChatGPT si espande oltre singole istruzioni personalizzate, memorizzando informazioni da più conversazioni senza richiedere istruzioni specifiche dall'utente. In pratica, ChatGPT raccoglierà e ricorderà le informazioni inserite durante le conversazioni, attivando la funzione sia nella versione gratuita (ChatGPT 3.5) che in quella a pagamento (ChatGPT 4).

Durante una dimostrazione a Wired US prima del lancio ufficiale, Joanne Jang, responsabile del comportamento dei modelli di OpenAI, ha testato la funzione inserendo alcune query di prova. In un caso, Jang ha chiesto a ChatGPT di redigere un post per annunciare su social media l'apertura di un bar chiamato Catio il giorno di San Valentino; il chatbot ha eseguito il compito senza problemi. In un'altra conversazione, Jang ha menzionato di essere la proprietaria del bar, e la memoria di ChatGPT ha memorizzato questa informazione. In un altro esempio, quando Jang ha chiesto consigli su programmazione menzionando l'uso di Python, ChatGPT ha registrato Python come il linguaggio di programmazione preferito dell'utente. Queste informazioni saranno richiamate nelle future conversazioni di Jang con ChatGPT, senza bisogno di riferimenti diretti.

OpenAI sottolinea che la memoria di ChatGPT è una funzione opt-in di default, quindi gli utenti devono attivarla attivamente se desiderano utilizzarla. Le informazioni memorizzate possono essere cancellate in qualsiasi momento dalle impostazioni o attraverso una richiesta al bot, e una volta rimosse non verranno utilizzate per l'addestramento del modello di intelligenza artificiale di OpenAI. Tuttavia, non è chiaro quanto di queste informazioni personali venga utilizzato per l'addestramento durante le conversazioni degli utenti con il chatbot. Inoltre, disattivare la memoria non impedisce completamente l'utilizzo delle conversazioni per l'addestramento del modello: per evitare ciò, c'è un'opzione separata.

OpenAI assicura che la memoria di ChatGPT non conserverà informazioni sensibili degli utenti, come password. Joanne Jang aggiunge che l'azienda sta valutando se altri dati di identificazione personale, come l'etnia, siano troppo sensibili per essere raccolti automaticamente. Tuttavia, ci sono preoccupazioni su possibili rischi legati a questa nuova funzione. Ad esempio, un utente potrebbe dimenticare di aver chiesto al chatbot informazioni su argomenti delicati, come preferenze sessuali o salute, e ritrovarsi con queste informazioni in future conversazioni, magari in contesti imbarazzanti. OpenAI sta ancora lavorando su come gestire i dati sensibili, incluso quelli relativi alla salute.

OpenAI non è la sola azienda a esplorare l'implementazione della memoria nei modelli di AI generativa. Google ha sviluppato la tecnologia "multi-turn" nel suo modello linguistico Gemini 1.0, che consente al chatbot di "ricordare" il contesto delle interazioni precedenti. LangChain, un'altra azienda nel settore, ha creato un modulo di memoria per gli Llm che aiuta a ricordare le interazioni passate tra gli utenti e il modello. Integrare la memoria a lungo termine può migliorare l'esperienza utente, consentendo ai chatbot di personalizzare le risposte in base alle informazioni memorizzate.

In conclusione, la memoria di ChatGPT rappresenta un'evoluzione significativa nel campo degli assistenti virtuali e dei chatbot, ma sorgono anche domande e preoccupazioni riguardo alla gestione dei dati personali e alla privacy degli utenti. Mentre OpenAI cerca di bilanciare l'efficacia dell'assistenza virtuale con la protezione della privacy, rimane da vedere come questa nuova funzione influenzerà il rapporto tra utenti e tecnologia nel lungo termine.

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