Il "Progetto di Progettazione Inclusiva" del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (DABC) del Politecnico di Milano, noto anche come "WIDECLUSIVE" (Make Inclusion Wide), rappresenta un importante sforzo volto a promuovere l'accessibilità e l'inclusione nei progetti edilizi. Questo progetto, il cui cuore è uno strumento digitale, nasce dall'idea che un edificio pensato per essere utilizzabile da persone con disabilità è in realtà un beneficio per tutti. La progettazione inclusiva mira a creare ambienti e servizi che siano fruibili da chiunque, indipendentemente da età, genere, cultura, abilità o disabilità.
WIDECLUSIVE è il risultato di una ricerca condotta dal gruppo "Design & Health Lab" del Politecnico di Milano ed è stato sviluppato con l'obiettivo di valutare e misurare il grado di inclusione nei progetti edilizi. Questo strumento innovativo prende in considerazione oltre 500 indicatori oggettivi e scientifici per valutare non solo l'accessibilità fisica degli edifici ma anche aspetti sensoriali, cognitivi e sociali. Inoltre, non si limita all'analisi degli edifici stessi ma considera anche l'accessibilità delle aree circostanti, come parcheggi e fermate dei mezzi pubblici, oltre alle zone di aggregazione lungo il percorso.
Un aspetto fondamentale del progetto è stato il coinvolgimento diretto di associazioni e utenti con disabilità nella fase di sviluppo. Questa collaborazione ha permesso di comprendere in modo approfondito le esigenze delle persone con disabilità e di definire gli standard di inclusione in maniera completa. Inoltre, WIDECLUSIVE fornisce ai progettisti indicazioni chiare su quali obiettivi raggiungere nei loro progetti e identifica le principali criticità e le priorità di intervento. Spesso, piccole modifiche strutturali o accortezze possono fare la differenza nell'accessibilità di un edificio, e questi aspetti dovrebbero essere considerati fin dalle prime fasi del processo progettuale.
L'applicazione di WIDECLUSIVE è iniziata in ambito ospedaliero, dove l'attenzione all'accessibilità è cruciale per mettere la persona al centro dell'assistenza sanitaria. Tuttavia, l'obiettivo è estendere l'uso di questo strumento a una vasta gamma di edifici pubblici, come musei e scuole. La piattaforma digitale è disponibile online, resa possibile da un grant di Astrazeneca ottenuto attraverso la competizione "Switch2product" promossa da Polihub.
L'auspicio è che, in futuro, i comuni possano adottare WIDECLUSIVE per rendere accessibili i luoghi pubblici che spesso presentano barriere architettoniche. Un mondo in cui tutti i luoghi siano accessibili è anche un mondo inclusivo, in cui ogni individuo può partecipare pienamente alla vita sociale. Il progetto WIDECLUSIVE rappresenta un importante passo verso questo obiettivo, grazie all'impegno dei ricercatori del Politecnico di Milano e al sostegno del Professore Stefano Capolongo.
In conclusione, questo progetto si distingue per la sua approccio inclusivo, coinvolgendo direttamente le persone con disabilità e associazioni specializzate per creare uno strumento che promuove l'accessibilità e l'inclusione negli edifici. L'accessibilità dovrebbe essere un diritto fondamentale, e WIDECLUSIVE rappresenta un passo importante verso la realizzazione di un mondo più inclusivo. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del progetto all'indirizzo https://www.wideclusive.com/it/home o seguire il profilo Instagram del "Design & Health Lab" per gli aggiornamenti.
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